Sono passate ormai tre settimane dalla Maratona di Venezia, ma riguardando alcune foto mi è venuta voglia di ascoltare il racconto di chi l’ha corsa, magari di una donna, magari alla sua prima maratona. Ed ecco che così ho conosciuto Vania, alla sua prima gara sulla distanza regina.
“Da meno di un anno ho iniziato a “frequentare” il mondo delle competitive ma non avevo mai provato il brivido di superare i 21 km. L’ammirazione c’è sempre stata per gli atleti che percorrevano la maratona da prima di iniziare con il running ma sono una mamma separata che lavora a tempo pieno e tempo per allenarmi ne ho con il contagocce… desiderio chiuso nel cassetto che prima o poi si forse si sarebbe avverato.
Quando 3 settimane fa, dopo aver corso il mio primo lungo di 31 km la presidente del gruppo podistico Vigorun con cui corro (Ivana Perazzin che ringrazierò sempre) mi ha chiesto di partecipare alla maratona di Venezia con lei ed il nostro gruppo, pensai che fosse una follia…
Sarà stato il sogno di volerci provare, il debito che avevo nei confronti della corsa visto quel che mi ha dato negli ultimi due anni, i tanti amici che mi han convinto che riuscirci era alla mia portata, fatto sta che dopo due giorni inconsciamente mi sono iscritta.
Sapevo bene di non essere preparata a gestire percorsi così lunghi mentalmente ma soprattutto non sapevo come avrebbe reagito il mio fisico. Nelle tre successive settimane non avevo di certo il tempo per preparare altri lunghi ed alla fine ho deciso di mantenere il mio solito allenamento settimanale arrivando al giorno della competizione il più riposata possibile.
Domenica non mi sentivo pronta ma crederci sempre e mollare mai…. Ci ho provato.
Son partita con un pò di ansia ed incoscienza, pronta a farmi trasportare da quel “viaggio” lungo 42 km, e dall’adrenalina che ti mette una gara.
L’unica ambizione che avevo era quella di arrivare al traguardo… nessun pensiero al tempo. L’orologio al polso c’era solo per moderare la velocità.
Le emozioni vissute lungo il percorso, il tifo dei tanti amici venuti ad incoraggiarmi per l’impresa, le persone ed i bambini che ci acclamavano sul ciglio della strada mi han permesso di arrivare al 35 esimo Km, sul Ponte della libertà a Venezia, senza nessun disagio, con ancora tanto da poter dare.
Il meteo però non era a favore e la vera maratona è iniziata proprio lì… La sensazione è stata di ritrovarsi con un muro invalicabile…. Le gambe parevano essersi bloccate e si faceva davvero fatica a continuare. Correre 5 km contro vento forte mi ha messo a dura prova ed ho dovuto rallentare notevolmente il mio passo ma niente in confronto a quello che sarebbe arrivato dopo.
Il fenomeno dell’acqua alta ci attendeva a Venezia. Io che son Veneta non avevo mai visitato la città in quelle condizioni. Gli ultimi 2 km li abbiamo corsi con le gambe sommerse da 30 cm d’acqua. La corsa è diventata una camminata veloce, a quel punto molto meglio correre su e giù dai ponti nonostante la stanchezza che in acqua.
Arrivata a Venezia mi son commossa: pianto di gioia e liberatorio. Incredibile ma vero avevo percorso 40 km con le mie gambe e stavo per chiudere la mia prima maratona… Un sogno che si stava avverando
Ed il traguardo è arrivato: tagliato sotto le 4 ore (3:56:04)!!!
Tante le emozioni provate perché penso che la maratona prima di tutto sia un viaggio, un viaggio con se stessi, e la soddisfazione di riuscirci è stata davvero grande.
Non so se e quando ripeterò certo è che un’edizione della Venice Marathon così chissà se la rivedremo!”
COMPLIMENTI VANIA!