Qualche giorno fa vi ho parlato del mio nuovo alleato: l’elettrostimolatore. Il Compex Fit 5.0 ha 4 funzioni: Fitness, Recupero, Antidolore e Riabilitazione. Può essere utilizzato per diversi fini e per questo, in casa nostra, viene sfruttato al massimo da me e Luca.
Nel primo articolo vi avevo anticipato che avrei intervistato Leonardo De Florio, fisioterapista di Compex, per scoprire qualcosa in più a riguardo. Di seguito trovate le sue risposte:
Come funziona un elettrostimolatore?
L’elettrostimolatore funziona andando a stimolare la fibra nervosa motoria (per la maggior parte dei programmi) e la fibra nervosa sensitiva. La fibra stimolata attiverà la fibra muscolare con cui vogliamo interfacciarci
Tutti mi chiedono se funziona. Io fornirò la mia esperienza, ma dal punto di vista tecnico?
Compex funziona secondo due principi fondamentali: il primo è l’alta percentuale di fibre reclutata nello stesso momento, che insegna al corpo a reclutarne di più nello sforzo naturale mano a mano che procediamo con l’allenamento Compex, il secondo è l’importante afflusso di sangue che comportano i programmi di recupero, che portano nutrienti al muscolo eliminando i cataboliti cellulari. A livello tecnico quindi posso dire che sì, funziona!
Cos’ha Compex in più rispetto agli altri elettrostimolatori?
Compex ha dietro di se 30 anni di storia e comprovati studi scientifici che ne confermano l’efficacia, tutti visionabili sul nostro sito. Inoltre l’onda che Compex comporta (presente anche nel simbolo di Compex) è un onda quadra. Significa che tutto ciò che entra nel corpo, esce dallo stesso non lasciando squilibirio elettrochimico. È utilizzabile quindi anche con mezzi di sintesi come protesi, viti o simili.
Parliamo del programma Fitness. In che modo aiuta nella tonificazione muscolare e la definizione?
I programmi della gamma fitness aiutano non solo ad avere un miglior tono e volume muscolare ma anche a migliorare la qualità della pelle; grazie sempre all’afflusso di sangue implementato e alla fibra muscolare reclulata possiamo evitare ritenzioni idrica e limitare stati alterati della pelle come la cellulite.
Quale frequenza di utilizzo consigli per raggiungere un buon ed evidente risultato estetico?
L’ideale sarebbe cercare di fare 2 o 3 sedute di Compex a settimana, inizialmente dopo l’allenamento “classico” per non inficiare quest’ultimo. Bisogna cercare di aumentare progressivamente l’intensità utilizzata ed evitare di fare tutti insieme i cicli di contrazione del programma selezionato, ma “graduare” anche quelli: 10 contrazioni il primo giorno, 20 il secondo e cosi via.
E’ meglio utilizzarlo da rilassati o in una posizione precisa? Rilassarsi o muoversi?
L’importante è resistere sempre a quello che Compex fa fare al muscolo stimolato. Per esempio, se applichiamo il Compex al quadricipite, la contrazione ci porterà ad estendere la gamba estendendo il ginocchio, noi dobbiamo opporci attivamente a questo, attivando volontariamente i muscoli antagonisti (in questo caso gli ischiocrurali), comportando un lavoro completo per tutto il segmento coscia. Durante la fase di contrazione si consiglia di iniziare mantenendo un isometria e, mano a mano che ci abituiamo alla stimolazione Compex, possiamo spingerci nei movimenti dinamici.
A chi è indirizzato il Fit 5.0?
Il Fit5.0 è indirizzato alla persona attiva, che anche se non ambisce ad essere uno sportivo professionista ha cura del proprio corpo non solo a livello di performance ma anche a livello estetico.
Quanto è utile Compex per coloro che praticano sport endurance? Quali aspetti allena?
Il Compex è utile perchè differenzia la stimolazione sulla fibra stimolata. In base al programma possiamo lavorare sulla fibra lenta, veloce o intermedia. Per lo sportivo di endurance è utile non solo per aumentare la percentuale di fibra reclutata nello sforzo e quindi un aumento della cosiddetta forza resistente ma anche per migliorare la gestione del lattato ed evitare infortuni spiacevoli dovuti al gesto ripetuto (tipico dello sport di endurance). Possiamo infatti andare a potenziare muscoli che possono prevenire instabilità, ad esempio i muscoli tibiali per la stabilità della caviglia.