Ieri ho partecipato al Trail del Viandante ed è stata una gara controvento. E non solo per il vento che ha soffiato forte sul lungolago e in alcune parti centrali del sentiero, ma anche perchè è stata per me molto dura. Mi sono allenata tutto inverno su strada e in questo mese mi ero prefissata di ripartire con le gare da trail così ripensando alla mia bellissima escursione di trekking sul sentiero del Viandante di qualche anno fa ho pensato che la prima potesse proprio essere l‘omonimo trail. Non avevo prò fatto i conti con la lunghezza. Ormai si sente così spesso parlare di Ultratrail che 25 Km sembrano niente, ma non è assolutamente così e io nelle gambe non li avevo. Mi alleno tre volte a settimana e per quanto la montagna sia il mio terreno preferito riesco a dare il massimo tra i 12 e i 18 km. Per andare oltre dovrei dedicarci più tempo e per questo prevedo gare più “lunghe” a fine stagione. Niente, questa volta ho puntato in alto da subito ed è andata come sapevo sarebbe andata: è stata dura. Ma al traguardo ci sono arrivata!
LA GARA
Siamo partiti alle 9.30 da Dervio e i primi km sono volati via, in strada ho corso veloce e ho affrontato le prime salite con grinta e senza troppa fatica. Ero tra le prime 10 donne e non ho fatto fatica inizialmente a mantenere la mia posizione. Ho raggiunto poi la parte centrale della gara, la più dura cercando di mantenere un buon passo fino al quindicesimo km. Fino a quel momento mi sono riuscita a godere il fantastico panorama di questa gara. Da lì in poi il declino. Non sono abituata ai continui su e giù, quando mi alleno in montagna prediligo percorsi con una bella salita e una bella discesa. A livello mentale e fisico, un percorso corribile come questo non mi si addice. Ho iniziato a perdere posizioni, ad avere le gambe dure e a a correre con difficoltà anche in discesa dove solitamente vado molto bene. Ho rallentato il ritmo e l’ultima discesa di asfalto mi ha reso le gambe ancora più pesanti. Gli ultimi 5 km sono stati difficili. Non riuscivo ad allungare il passo, come fossi bloccata. Ma piano piano sono arrivata, trascinandomi al traguardo in 2:51 e posizionandomi 20esima su 78 donne.
IL MIO TRAGUARDO
Ad aspettarmi c’era la mia bimba che è stato il regalo più bello per la festa della mamma. Questa volta la fatica non è svanita, ma la felicità è stata incredibile perchè tanto quello che conta è sempre lei. Per quanto sia sempre stata competitiva soprattutto con me stessa e con i miei limiti, con lei è tutta un’altra cosa. E’ una questione di priorità proprio come nella vita di tutti i giorni, lei merita sempre più attenzioni e io ho imparato ad accettare che non riesco a dedicare allo sport il tempo di prima. Ma probabilmente ho sottovalutato questi 25 Km. Da ora in poi cercherò di avere un pò più di consapevolezza, andando alla ricerca di obiettivi che non richiedano più allenamento di quello che sono in grado di portare avanti in questo momento cercando sempre di spingermi un pò più in là. Perchè io “dove non tira vento”, proprio non ci so stare!
Ringrazio l’organizzazione per avermi dato la possibilità di partecipare a questa gara. È davvero bellissima, panorami mozzafiato e sentieri curati al meglio. Arrivederci a molto presto!