Sono almeno 6 anni che corro la staffetta della Milano Marathon con una sola pausa dovuta alla gravidanza. Ricordo ancora le prime volte, da quasi inesperta di running, partecipavo semplicemnete per trascorrere una giornata con le mie amiche. Questa motivazione non è mai scomparsa, ma si è aggiunta quella sana competizione che mi regala di anno in anno qualche soddisfazione in più. Al mio fianco ci sono sempre state delle amiche: i primi anni Federica, Sara e Daniela che l’anno scorso ha formato con me la squadra delle neo mamme, quest’anno è tornata Federica (che da non mamma ha saltato l’edizione 2018 nel mio team) e si sono aggiunte Camilla (AsicsFrontrunner come Luca) e Moira, la mia socia di allenamenti che mi aiuta ogni giorno a migliorare un pò di più. La Relay Marathon è condivisione e io ho sempre scelto bene con chi condividerla, ottenendo da ogni edizione forti emozioni: divertimento, giornata di festa e sano sport. Ma ieri noi volevamo dare il massimo e ottenere un risultato, era una sfida con noi stesse che abbiamo vinto alla grande! Ieri correre senza obiettivi non ci sarebbe bastato.
I RISULTATI
Il team Karen P. sport ha tagliato il traguardo in 3: 10: 17 in settima posizione della classifica femminile (purtroppo non compariamo in questa classifica ma in quella mista). Sono davvero felice per questo risultato, non tanto per il tempo in sè ma per come tutte noi abbiamo dato il massimo per la squadra. A parte Camilla che corre molto veloce ma che riprendendo da poco a causa di infortunio si è allineata ai nostri tempi, io, Federica e Moira andiamo più o meno alla stessa andatura, ma soprattutto abbiamo la stessa modalità di vivere le gare: con la voglia di superarsi! In tutto questo abbiamo anche fatto del bene sostenendo e correndo per la onlus ZeroPiù, medicina per lo sviluppo. Il progetto solidale Charity Program, quest’anno ha raccolto oltre un milione di euro, devoluti in beneficenza a favore delle oltre cento Onlus partecipanti, posizionando Milano al secondo posto in Europa tra gli eventi di raccolta charity dopo l’inavvicinabile London Marathon. Noi abbiamo contribuito a tutto questo!
LA GARA
Sono le 9,45, parte Moira, la prima frazione è la sua e io sono al punti di cambio ad attenderla per complimentarmi con lei. Arriva velocissima, passa il chip a Camilla che non sa cosa le aspetta a causa dell’infortunio e nella stessa situazione si trova Federica che esce da un lungo periodo di stop forzato. Io intanto mi posiziono al mio punto di partenza dove assisto al cambio tra Christian e Luca, che arrivano al traguardo in 2:33:56 e vedo Federica venirmi incontro molto presto. Corriamo qualche metro insieme e via…tocca a me!
Il risultato finale ora è nelle mie mani, anche se le mie compagne hanno già fatto il lavoro più grande. Corro sorridente e felice per loro che sono sicura staranno festeggiando la loro gara e non vedo l’ora di rivederle. Nei primi km, come sempre, sento le gambe dure. Penso che probabilmente non riuscirò a mantenere un buon ritmo e la posizione conquistata delle mie compagne. Mi viene, o mi convinco di avere, un dolore a un piede e vado avanti per dieci minuti con questa paura.
Poi mi viene in mente una frase che l’amico Stefano mi aveva detto alla Roma-Ostia mentre in preda al panico gli avevo chiesto di fermarsi perchè avevo stretto troppo le scarpe: “Pensa ad altro, è tutta testa!”. Inizio a pensare al traguardo, ai sorrisi e alle amiche. Penso a Luca che sarà già arrivato e alla sua squadra che sarà tra le prime. Penso a Stella a casa che gioca con la nonna. Ma soprattutto calcolo, continuo a contare, fare somme, moltiplicazioni per capire a quanto sto andando (visto che il mio orologio segna 3:10/Km e non è possibile) e in quanto tempo taglieremo il traguardo. Così ipotizzo 3 ore e 15 minuti e mi gaso così tanto, ma così tanto che corro sempre più forte. Mi inizio a divertire, mi sento leggera e incoraggio i maratoneti ai loro ultimi km. A pochi metri dall’arrivo intravedo le griglie e cerco le mie amiche.
Le vedo e inizio a chiamarle cercando di fare uscire la voce e trovare un pò di fiato in quell’affanno tipico dell’allungo dell’ultimo km. Mi vedono, mi raggiungono e iniziano a correre velocissime, fatico a starle dietro. Mi danno la mano, le alziamo al cielo e superiamo l’arco finale. Mi rendo conto di aver corso la mia frazione da 11,80 Km in 51:44 minuti e sono super felice, per me… per NOI!
Un traguardo emozionante soprattutto perchè in anni e anni di relay marathon, mai prima di ieri ero riuscita a ritrovare le mie compagne e ad arrivare tutte insieme. Questa volta sì ed è stato fantastico! Inoltre non avevo mai corso l’ultima frazione della staffetta e sono contentissima di averlo fatto ieri perchè ho potuto vivere la maratona e i maratoneti ai loro ultimi km. Stanchi, affaticati, ma caparbi, con tutta la volontà di andarsi a prendere quel traguardo nonostante il poco pubblico presente a motivarli! I milanesi dovrebbero imparare a tifare questo bellissimo sport!
Come sempre una gara speciale, organizzata al meglio!
Ci vediamo l’anno prossimo!