Il 2 settembre la mia bimba Stella ha iniziato l’asilo nido. Lavorando da casa ho dovuto optare per questa soluzione Ma, se da una parte sono convinta che il nido sia una modalità educativa molto valida e sono entusiasta degli aspetti positivi quali l’entrare in contatto con altri bimbi e le varie attività stimolanti proposte quotidianamente, dall’altra, il rischio malanni è dietro l’angolo.
Finora Stella non si era mai ammalata. Forse perchè stiamo spesso all’aria aperta con qualsiasi temperatura e respira aria pulita di montagna, abitudini che sicuramente rafforzano il sistema immunitario. Inoltre all’aperto e al freddo, difficilmente i virus sopravvivono (LEGGI QUI: IL FREDDO NON FA AMMALARE), diversa è invece la situazione negli ambienti chiusi e caldi come l’asilo. E infatti a soli 10 giorni dal suo inserimento, ho dovuto fare i conti con placche in gola, febbre a 40 e conseguente assunzione dell’antibiotico.
LE PIÚ FREQUENTI PATOLOGIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
Vediamo nel dettaglio quali sono le patologie più frequenti tra i bambini in questo periodo dell’anno.
VIRUS PARAINFLUENZALI
I virus parainfluenzali sono causa di molte patologie delle alte vie aeree: raffreddore, tosse, mal di gola .
Il raffreddore è il più frequente, non è pericoloso, ma non deve essere sottovalutato né trascurato.
Anche il mal di gola (faringite) ha una sintomatologia fastidiosa e dolorosa. Si può presentare difficoltà a deglutire (disfagia) fino a tosse stizzosa e secrezioni catarrali. Nelle situazioni più severe, ed in presenza quindi di un mal di gola da streptococco (causato da un’infezione da streptococco di gruppo A), possono comparire placche che si accompagnano a ingrossamento dei linfonodi del collo, febbre, mal di testa, vomito.
Le forme parainfluenzali, che colpiscono naso, orecchie e gola, possono essere fattore di riacutizzazione della rinosinusite che può arrivare a protrarsi per tutto l’anno.
OTITE
L’Otite è una delle patologie più diffuse tra i bambini. Tra le cause più frequenti di otite: infezioni delle alte vie respiratorie (riniti, adenoiditi, tonsilliti), in cui la Tuba di Eustachio (non ancora conformata e più corta e orizzontale rispetto a quella degli adulti) può chiudersi causando l’accumulo delle secrezioni dell’orecchio e, come conseguenza, la colonizzazione da parte di batteri.
Quando il bambino irritabile, fatica a dormire, inappetente e piange portando la mano all’orecchio si può sospettare la presenza di un’otite acuta. È importante quindi, rivolgersi al medico per una corretta diagnosi che permette di intervenire, evitando che un’otite acuta trascurata possa portare a complicanze importanti.
BRONCOSPASMO
Il periodo invernale favorisce il rischio di wheezing nei bambini fino a 5 anni di età e di riacutizzazioni per coloro che soffrono di patologie respiratorie croniche come ad esempio ASMA e BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva).
Il broncospasmo è una situazione che, se diagnosticata tempestivamente e opportunamente curata, può essere adeguatamente gestita.
LA SOLUZIONE: AEROSOLTERAPIA
In tutti questi casi trova ampio spazio di utilizzo l’aerosolterapia.
L’aerosolterapia è una modalità di somministrazione di farmaci e presidi terapeutici che vengono trasformati in aerosol. Appartengono a questa classe di dispositivi: gli spray predosati, gli inalatori a polvere secca e i nebulizzatori.
Accanto agli spray predosati e agli inalatori a polvere secca che erogano dosi prestabilite di farmaco impiegati nelle terapie per patologie respiratorie croniche, sono gli aerosol tradizionali, i nebulizzatori (sistemi che nebulizzano il farmaco).
“La nebulizzazione con l’erogazione di molecole di farmaco che si vaporizzano in particelle di dimensioni adeguate, permette alla terapia di raggiungere più velocemente l’organo bersaglio, arrivare velocemente nelle alte, nelle medie e nelle basse vie respiratorie, con dosi minori di farmaco rispetto a quelle assunte per via sistemica con minori controindicazioni” spiega Fabrizio Pregliasco, Virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi dell’Università di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano.
Questo risultato si raggiunge anche grazie all’impiego di accessori studiati per rispondere alle differenti necessità: docce nasali per le alte vie respiratorie, maschera per le alte, medie e basse vie respiratorie e boccaglio per le basse vie respiratorie. “In particolare, in combinazione con la doccia nasale, ottima nei casi di otiti, si igienizza la cavità nasale, colpita da ostruzione causata da muco e catarro, decongestiona le mucose nasali, ridurre le secrezioni, migliorare la respirazione e la pervietà della Tuba di Eustacchio” dichiara Alberto Macchi, Dirigente Primo Livello- ASST Sette Laghi Varese Clinica di Otorinolaringoiatria, Università degli Studi dell’Insubria, Presidente IAR (Accademia Italiana di Rinologia). “In questo modo è possibile ridurre il rischio che il virus si estenda, andando sempre più giù, causando complicanze quali sinusite (la più frequente), otiti e laringotracheobronchiti (soprattutto nei bambini)”.
Per quanto riguarda il broncospasmo: “La maggior parte delle situazioni di broncospasmo può essere gestita mediante la somministrazione di terapia inalatoria. La scelta sull’impiego di aerosol tradizionali (nebulizzatori) o di spray predosati si deve basare su diverse considerazioni soprattutto di tipo pratico.
Gli spray, da impiegare sempre con distanziatore, necessitano di una collaborazione maggiore da parte del paziente e pertanto, possono risultare più adatti nei bambini più grandicelli e in coloro che devono seguire una terapia di base per periodi più prolungati” prosegue Giorgio Piacentini, professore Ordinario di Pediatria, Università di Verona. Responsabile UOS di Broncopneumologia Pediatrica, AOUI di Verona- Direttore Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Verona Presidente SIMRI (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili).
“Il nebulizzatore, invece, risulta particolarmente utile nei bambini che necessitano di una terapia inalatoria per periodi relativamente brevi e i cui genitori non sono stati correttamente formati per l’impiego di altri dispositivi. Il medico deve avere chiarezza sul fatto che non è sufficiente prescrivere un aerosol per attendersi un valido risultato terapeutico. Infatti, la scelta terapeutica deve tener conto delle caratteristiche dei farmaci nebulizzati, dell’adeguata diluizione dei principi attivi e della corretta indicazione dei dispositivi di nebulizzazione.
È quindi fondamentale individuare il dispositivo più adatto in grado di far giungere velocemente il farmaco all’organo bersaglio, per svolgere in modo mirato la sua azione terapeutica”
Perché la via inalatoria è particolarmente adatta per il paziente pediatrico anche molto piccolo?
I vantaggi della nebulizzazione in un paziente pediatrico sono: funziona indipendentemente dalla capacità di coordinazione del respiro e quindi particolarmente adatta ai bambini. Basta infatti respirare normalmente per assumere
la terapia. È rassicurante per il genitore: la nebbia che si genera visualizza che si sta facendo la terapia. È indicata sia per le patologie croniche, anche di livello severo, sia per quelle stagionali. Rende possibile personalizzare la cura.
UN RESPIRO DI SALUTE
Queste le motivazioni alla base della nascita della campagna educazionale “Un Respiro di Salute” di FederAsma e Allergie Onlus: informare i cittadini e i genitori, sui vantaggi della via inalatoria e della nebulizzazione, nella cura delle patologie respiratorie soprattutto dei bambini. Una campagna dedicata ai cittadini con patologie delle vie respiratore per invitarli a rivolgersi al medico di famiglia o allo specialista con l’obiettivo di migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti adulti ma anche e soprattutto pediatrici.
La campagna educazionale partirà quest’anno attraverso la divulgazione di locandine informative e del leaflet “Vademecum sull’aerosolterapia – I benefici per il paziente”, distribuiti presso gli studi medici, in farmacia, scaricabili dal sito www.federasmaeallergie.org